Intervista a Gisella Pasquali

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Nel mese di febbraio 2015 sulla rivista Expo Art è uscita un intervista curata da Soqquadro all’artista Gisella Pasquali:

Gisella Pasquali attualmente vive e lavora a La Spezia,
ma ha vissuto nello splendido scenario tra Portofino e le Alpi Apuane, tra Riviera e Versilia, assorbendone le magiche atmosfere.
Le sue opere sono state esposte sia in Italia che all’estero, in spazi privati e pubblici.

Da sempre innamorata delle Arti, tutte, ne subisce il fascino: già da giovanissima collabora con studi di Architettura e si è dedicata talvolta alla realizzazione di tavole
di pregio destinate a concorsi o alla Sovraintendenza alle Belle Arti.

Tra le ultime esposizioni di rilievo segnaliamo la partecipazione alla Esposizione Triennale di Arti Visive 2014 a Roma Università La Sapienza, a Londra presso la Vibe Gallery -London Bridge- e alla Royal Opera Arcade Gallery -Westminster- inoltre ha preso parte sia a mostre personali che a numerose collettive a Pisa alla GAMeC -Lungarno Mediceo- dove i suoi quadri sono in permanenza e alla Fiera di Padova 2014 nello stand di Soqquadro.

Gisella, tu prediligi una narrazione informale e astratta, nella tua visione dell’arte ritieni questo tipo di stile un modo per esprimere al meglio le proprie emozioni?
E’ senz’altro lo stile che più rispecchia la mia personalità e penso di esprimerla con determinazione con l’uso di questo linguaggio, lasciando trasparire quel “sentire in principio” che emerge dall’impulso creativo, che arriva dallo spirito, l’ispirazione; lo stile arriva successivamente, è il mezzo che riconduce al sentimento…

Nelle tue opere il colore ha una parte preponderante. Quanto contano i tuoi stati d’animo nelle tue scelte coloristiche?
Sono fondamentali nella scelta della mia tavolozza cromatica, ma l’ispirazione verso di essi arriva quando meno te lo aspetti: la loro bellezza ti coglie di sorpresa, ti stupiscono provocando vive emozioni. Come dice il mio professore di Pittura Umberto Buscioni:
i colori sono la mia dannazione, e senza ombra di dubbio derivano dai miei stati d’animo.

La Materia gioca un ruolo molto importante nelle tue opere, sia quando è densa che quando è più rarefatta. Si intuisce che la scelta della densità nella stesura del colore, è per te determinante a scandire il ritmo dell’opera. Questo tuo modo di rendere la fruizione poetica allo spettatore quanto è razionale e quanto istintivo?
La Materia è Madre: Mater, è lei che si lascia impregnare dal colore nei miei lavori e li fa nascere, con rinnovata determinazione. In questa operazione inizialmente l’istinto puro è provvidenziale, ma c’è un secondo tempo in cui esso si scontra con la razionalità: è lì che nasce il gioco tra le due forze che andrà a produrre l’opera finale, corredata da proporzioni e scandita da propri ritmi.

La tua esperienza artistica e di mostre è ampia. Che ruolo giocano le progettualità espositive nella tua creazione artistica? Quando crei delle opere per un determinato evento o per un tema specifico ti senti libera di esprimerti ?
La progettualità espositiva talvolta può abbinarsi a quella artistica, ma affinché le due finalità diano i massimi risultati estetici e di contenuto, occorre porre la massima attenzione nell’accostarsi all’operazione artistica.
Per gli artisti delle epoche antiche il “tema” era importante, spesso era richiesto dal committente, stava perciò all’artista stesso operare con libertà realizzando bene sia il lavoro richiesto che la “propria” arte.
Mi sento libera comunque quando mi si chiede di esprimermi con i miei metodi congeniali, i vincoli possono rivelarsi motivo d’ispirazione.

I tuoi lavori hanno sempre dei titoli. La poetica del Senza Titolo non ti appartiene o hai poca fiducia nella capacità di comprensione degli spettatori?
Il titolo dell’opera? Penso sia un messaggio non solo un pretesto. I quadri sono nostre creazioni , li amiamo, talvolta ce ne separiamo con difficoltà, ma negli spettatori ripongo infinita fiducia, sono preparati, sanno vedere oltre… ma mi piace battezzare le mie creazioni, confesso però che qualche “senza titolo” è entrato a far parte del repertorio.

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Analisi Illogica a Torino

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Analisi Illogica

un progetto di Silvia Cicio per

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http://www.soqquadroarte.it

5/20 marzo 2015
Inaugurazione 5 marzo ore 18.00
Galleria Spazio Arte Castello
Piazza Castello 9 – Torino

Artisti partecipanti:
Maria Teresa Allemano, Francesca Amadeo, Anna Maria Basile, Francesca Bianchi, Tamara Donati, Franco Fassone, Marco Ferrari, Daniela Lignana, Maurizio Piccirillo, Aurelia Pusar, Scegle, Maria Spinelli, Massimo Tolardo, Gloria Tranchida, Simona Vitello

Curatela dell’ Esposizione Maria Luisa Alberico e Marina Zatta

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Nella creazione artistica coesistono due capacità intrinseche dell’uomo: la capacità analitica, il pensiero, la logica e la parte più sentimentale, inconscia, istintiva. Facendo un excursus storico, e soprattutto prendendo in esame le diverse correnti artistiche, che hanno contraddistinto i secoli, è possibile notare come a volte si è preferito dare maggior risalto ad una delle capacità sopra citate, piuttosto che all’altra.
Nell’epoca attuale, appare evidente, anche a occhi poco esperti di arte contemporanea, la contrapposizione/complementarietà tra correnti come il Surrealismo o il Dadaismo e una visione razionale e geometrica dell’arte come ad esempio Mondrian.
In realtà, che si preferisca prediligere la ragione o il sentimento, nessuna forma d’arte può fare totalmente a meno di una delle due capacità. Creare arte significa attivare entrambe queste potenzialità, esprimere una visione del mondo che coinvolge i sentimenti, e la ragione.

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Maria Teresa Allemano prende a pretesto la pittura del paesaggio per esplorare un mondo immaginifico in cui il colore si fonde in complementari contrasti che creano visioni favolistiche che coinvolgono gli occhi e i sensi dello spettatore.

Francesca Amadeo ha elaborato una tecnica del tutto personale, in cui gioca con la materia, il colore e la luce, che trasforma le sue opere non in “qualcosa che si illumina” ma in un’altra opera, che raffigura altri colori trasformando il linguaggio espresso.

Anna Maria Basile utilizza lo scatto fotografico come punto di partenza per elaborazioni successivamente realizzate a computer, che trasformano il primo sguardo in altro, poetiche reali che si elaborano in sogni.

Francesca Bianchi lancia intorno a sé uno sguardo incantato e incantevole Nelle sue foto troviamo fumo che si dissolve, gocce che si espandono, mani che sfiorano rose appassite, ogni scatto di Francesca è un breve viaggio poetico, la visione dell’inafferrabile che ci circonda.

Le silhouette di Tamara Donati si incontrano in movimenti di danza che, compenetrati nei colori primari rosso e blu uniti al bianco e nero, si contrappongono tra loro in un discorso che, pur traendo le sue radici da Mondrian, l’artista rinnova con la sua personale figurazione grafica.

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Franco Fassone elabora collage dal gusto retrò che vengono uniti tra loro da colori bruni, che richiamano una visceralità collegata alle radici della Terra, alla nostra esistenza primaria, trasportando così le immagini scelte dall’artista in un amalgama cromatico ancestrale.

Marco Ferrari esplora l’esistente, i suoi oggetti nascono nel reale, ma l’artista li evolve ad opera usando un linguaggio inconsueto che le trasforma in altro da sé. In questa mostra espone delle taniche che sono state manipolate, contorte, colorate, fino alla quasi totale trasfigurazione.

Daniela Lignana crea architetture che si decompongono, passanti resi tremolanti da una visione di lenti sfocate, proponendo opere che raccontano le nostre metropoli con atmosfere surreali, mettendo lo spettatore di fronte alla caducità delle nostre Città e, quindi, della nostra esistenza.

Maurizio Piccirillo lancia onde di luce; utilizzando la computer art elabora immagini che si diramano in ogni direzione, creando forme geometriche riconoscibili, ma al tempo stesso ricollocate nello spazio da una esplosiva trasformazione di luce e colore.

Le opere di Aurelia Pusar si compongono di pennellate veloci, dense, in cui il colore esprime una poetica del mondo circostante, narrato dall’artista con potenza e fantasia, e creando una immaginifica fascinazione che travolge e stupisce lo spettatore.

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Scegle elabora forme in cui l’astrazione, con l’uso del colore e della materia, viene utilizzata per narrare un principio di forma che vuole essere identificabile ai nostri occhi, ma che in realtà ci conduce verso poetiche di più ampio respiro, legate all’immaginare piuttosto che al riconoscere.

Maria Spinelli esplora l’astrazione intersecando tra loro le tecniche del dripping, delle elaborazioni materiche, del cretto, fornendo allo spettatore giochi di complementarietà tra segni, materie, colori divergenti, che però si compenetrano dando vita all’insieme delle forme ricercate dall’artista.

Massimo Tolardo si fa esploratore di luoghi e costruzioni, coglie l’essenza di una piazza o edificio e, dando risalto ad importanti dettagli con precisione e chiarezza, padroneggiando le forme e le linee, racchiude lo spazio in uno scatto che, tra reale e irreale, evoca un vago sogno già vissuto.

Gloria Tranchida fa nascere le sue opere da una ricerca basata sulle tematiche ambientali che viene artisticamente elaborata da forme astratte, materiche, in cui il colore sottolinea l’inserimento di materiali di risulta che rinascono a nuova vita, e si integrano nel quadro fino a narrare altro da sé.

Simona Vitello realizza con l’uso della cartapesta opere che nascono dall’Haiku giapponese, piccoli frasi, cenni di una realtà vista con l’occhio del poeta, momenti sospesi, brevi lievità che trasportano lo spettatore in territori formati da leggere delicatezze.

La galleria Spazio Arte Castello opera da molti anni ed è ubicata sulla più della pazza di Torino, Piazza Castello. Le esposizioni vengono sempre curate nei minimi dettagli e spesso sono pubblicata sulla stampa nazionale e locale.

Soqquadro nasce nell’ottobre del 2000 e da allora ad oggi ha realizzato più di 150 mostre in spazi pubblici e privati, in Italia e all’Estero, collaborando con circa 500 artisti, pittori, scultori, fotografi, video artisti, performer, designer.

Location: galleria Spazio Arte Castello, piazza Castello 9, Torino
Orari di apertura: dal martedì al sabato 15.30/19.00
apertura straordinaria domenica 8 marzo ore 10.00/13.00
Info: http://www.soqquadroarte.itass.soqquadro@gmail.cominfo@donnasommelier.it
http://www.donnasommelier.it info@donnasommelier.it – tel. 011.5785220 – cell. 333.7330045

Foto della mostra:

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