Intervista a Francesco Carta

In esposizione dal 16 al 29 Aprile, per la collettiva UNDERGround, abbiamo incontrato anche i giovanissimi assemblaggi di Francesco Carta. Gli chiediamo quindi di fare quattro chiacchiere con noi, per il terzo appuntamento con

INTERVISTE AGLI ARTISTI

di

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1. Francesco, sei giovane ed hai partecipato a molte iniziative, come si deduce visitando la tua pagina su IoArte
Qual è il tuo percorso di esperienze formative?
In realtà nonostante sia da sempre appassionato d’arte non ho una vera formazione artistica anche se da molti anni mi dedico al collage e alla pittura.

2. I tuoi assemblaggi di materiali e segni sono tra  le opere le più in linea con la tematica di UNDERGround: intravedere forme urbane, schiacciate da forme umane a due dimensioni: cosa accomuna i due esemplari esposti presso GARD?
Tematica costante di molti miei lavori e in particolare di skeitlov e shopping, è la figura umana, inserita in un contesto, come in questo caso urbano, uno squarcio di metropoli.
Altrettanto frequentemente studio la figura umana accostata semplicemente al colore, che diventa esso stesso contesto dell’opera.

3. Hai mai avuto esperienze all’estero, o particolari, impreviste, che ti hanno fatto cambiare improvvisamente modo di concepire la tua arte?
Non ho ancora avuto modi di fare esperienze lavorative all’estero ma i viaggi degli ultimi anni, le mostre, esposizioni e fiere d’arte mi stimolano di continuo la creatività. 

4. Qual è la fascia di pubblico che ama di più i tuoi quadri? Giovani, esperti d’arte, galleristi, altro?
Sicuramente i giovani, i creativi, gli amanti della street art e del design.

5. Una domanda su Scheitlov: scheitlov è come si pronuncia skate love: è un titolo ironico, o c’è dell’altro?
Skeitlov  è sicuramente uno dei lavori a cui sono maggiormente affezionato, ecco il perchè del suo bizzarro titolo.
In qualche modo mi rappresenza, attraverso la grinta con cui il soggetto squarcia il tessuto urbano, quasi in un istante immobile nel tempo, sempre reale.

6. C’è qualcosa che avresti voluto fare, realizzare, un sogno nel cassetto, e che non sei riuscito ad intraprendere o portare a termine?
La prima volta che ho esposto un mio lavoro al pubblico ho pensato d’aver realzzato il mio più grande sogno, ma in realtà mi sbagliavo.
Aspetto come i surfisti l’onda perfetta… 
7. Quali sono le tematiche che preferisci affrontare e trattare? Perché?
Come già detto amo molto le figure umane, in particolare i volti, maschili e femminili, il cogliere le loro espressioni, ma anche le sagome e il loro accostamento a macchie di colore forti o solo accennate, ma in grado di fonderli insieme.

8. Ti è piaciuto partecipare ad UNDERGround? Come ti è sembrata la scelta degli artisti?
Mi è piaciuta come esperienza per mettrermi in gioco e relazionarmi con il pubblico, cosa che nelle mie esperienze passate si è dimostrata essere molto stimolante.  Ho apprezzato maggiormente i lavori di Magherita Premuroso, davvero molto belli.

9. Cosa consiglieresti a giovani come te, o più giovani, che vorrebbero intraprendere la strada dell’arte? 
Sicuramente non è una strada semplice almeno se si vuole farne una professione, ma di grande soddisfazione. Bisogna fidarsi del proprio istinto, non fermarsi anche se ci sembra che le cose non vadano per il verso giusto e provarci sempre.  

Mostra collettiva SENZA TITOLO

Sabato 30 maggio 2011 si inaugura alle ore 18.30 presso lo spazio Vista Arte e Comunicazione, in Via Ostilia 41 (zona Colosseo) a Roma, la mostra collettiva degli artisti: Cristiana Ardoino, Giuseppe Basili, Gelsomina Catena, Marco Del Re, Silvio Gatto, Rossella Liccione, Valentina Majer, Rachele Mari-Zanoli, Roberta Sedocco.

 

 &

 

Presentano

SENZA TITOLO

            Mostra collettiva

DURATA: 30 Aprile 2011- 13 maggio 2011

INAUGURAZIONE: sabato 30 Aprile 2011 h:18.30

ORARI: dal lunedì al sabato 14.00/19.30

LUOGO: VISTA Arte e Comunicazione, Via Ostilia 41, Roma (zona Colosseo)

CURATRICE: Michela Melis

INFO: tel. 06.45449756 –  cell. 349.6309004 – 333.7330045

info@vistatv.it –  soqquadro@interfree.it

www.soqquadro.eu

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“Vista” è un centro dedicato all’arte e alla comunicazione che nasce dall’esperienza di alcuni giornalisti da sempre impegnati nell’organizzazione di eventi d’arte e cultura.

Una project gallery che si rivolge ai giovani talenti esordienti, ma accoglie anche esperienze confermate all’ombra della splendida cornice del Colosseo. In questo luogo Soqquadro presenta la mostra collettiva “ Senza Titolo”. L’esposizione vuole rappresentare il rifiuto dell’arte di essere circoscritta da una definizione,  spiegata con le parole, incanalata dal punto di vista dell’autore; l’arte come libertà del fruitore di interpretare l’opera attraverso la sua esperienza e gli strumenti che ha a disposizione.

SENZA TITOLO. Potrebbe essere un dettaglio trascurabile, una dimenticanza  che l’immagine fa presto ad ingurgitare nei suoi colori e nelle sue forme, un riferimento mancato. Eppure per me e per gli artisti che hanno aderito a questa mostra “senza titolo” significa assenza di etichette, di barriere, di confini, di costrizioni.

Se ci riferiamo all’arte astratta la mancanza di un titolo è totale rifiuto di ingabbiare il segno e il colore in significati. Se, invece, parliamo di arte figurativa e formale non dare definizione a ciò a cui, comunque, i nostri occhi danno un nome, determina uno stravolgimento del significante che, senza definizione, potrebbe divenire altro da sé. Forse sarebbe banale ricorrere a citazioni di shakespeariana memoria, ma se è vero che “una rosa senza il suo nome avrebbe lo stesso profumo”, possiamo anche pensare che senza un nome, la rosa potrebbe essere solo essenza, senza preamboli. Così l’opera d’arte senza titolo diventa solo essenza delle sensazioni e delle emozioni che l’artista vuole raccontarci, senza suggerirci ciò che solo il nostro umano sentire può trasformare in senso per la nostra vita.

Cristiana Ardoino: Nelle sue tele colori ed elementi materici si

fondono per dar vita ad un’opera unica che si genera senza bisogno

di un disegno preparatorio. Nessun tratto di matita precede la stesura

del colore che, attraverso spatole usate come fossero pennelli o raschietti,

crea piani in cui tele, colori ed elementi materici si fondono per dar vita

ad un’opera unica che si genera senza bisogno di un disegno preparatorio.

Nessun tratto di matita precede la stesura del colore che, attraverso spatole

usate come fossero pennelli o raschietti, crea piani che conferiscono spessore e vita alle tele.

 

Giuseppe Basili: “Cerco di vivere il mio tempo, di ascoltare, provocare,

stimolare, interagire attraverso un linguaggio pittorico fatto di forti contrasti

cromatico/gestuali e di materia tracimante; una materia viva che porti lo spettatore

a partecipare all’ opera stessa attraverso la sua interpretazione/reazione; ad avere

il desiderio di sfiorarla, amarla, sentirla; a considerarla come fosse L’ALTRO che ci

tende la mano e ci invita a comunicare con lui; a realizzare quel “contatto” che altrimenti

oggi, a mio avviso, avviene in maniera più virtuale che reale.”

 

Gelsomina Catena: “Senza Titolo” rappresenta un viaggio attraverso

le emozioni interiori femminili dove i gesti e le mescolanze dei colori si

fondono con libertà e raccontano ciò “che le parole non dicono”.

 

Marco Del Re: Marco del Re, nasce a Venezia nel 1960.

Gira intorno alla pittura per timore reverenziale ma durante una visita alla

Tate Gallery di Londra viene folgorato e nasce un grande indissolubile amore.

Pittore sperimentale, nelle tecniche e  nelle composizioni, dipinge tele visive, tattili e sonore.

Dei suoi quadri ama profondamente il pensiero che sta dentro, dietro e oltre al colore.

Silvio Gatto: Appassionato di architettura, fotografia e pittura,

ama l’arte in tutte le sue espressioni. Da dieci anni circa si dedica alla

realizzazione di opere pittoriche principalmente su supporti di tela,

realizzate con colori acrilici,  mettendo in risalto la matericità dell’opera

e puntando ad una continua ricerca di nuovi materiali e tecniche di realizzazione

per la sua arte.

Rossella Liccione: L’opera d’Arte è un viaggio verso l’interiorità

del suo creatore, è uno sguardo interiore. Così, la ricerca estetica si fa

vita e ri-nasce sotto forma di opera: il segno naturale la terra, i paesaggi

sono elementi vitali che si trasformano in emozioni pure, un invito a

guardare da dentro le cose, dove i sensi e l’armonia interiore sono in perfetto

equilibrio e l’artista può comunicare con tutto ciò che la circonda”.

Valentina Majer: Da diversi anni mi occupo di “riciclo artistico”,

ossia del riutilizzo della materia , dai libri usati alle stoffe, per conferirle

nuovo significato e una nuova dimensione estetica. Ho utilizzato così

nei miei quadri i ritagli di stoffe, tovaglie, lenzuola, e indumenti usati,

esaltandone la loro naturale semplicità nel movimento.

Trasferisco in questo modo, come in una danza, la forza e l`energia

derivata dalla mia emozione. La materia negletta così diventa per me

uno strumento espressivo e una nuova forma di linguaggio.

 

Rachele Mari-Zanoli: La matericità entra con decisione nelle sue

opere: corde, metalli, legni e gesso su tele. Dipinge esclusivamente all’esterno,

a contatto con la natura. Sin dalle prime realizzazioni un intenso fil rouge caratterizza

il suo operato. Ogni tela è un proseguo di quella precedente, una ricerca ulteriore,

un passo in avanti che attinge dal passato, pur non ripetendosi.

È unica, è l’oltre. Rachele Mari-Zanoli vive la pittura non soltanto

come ricerca interiore e mera rappresentazione.

Ma soprattutto come intersoggettività.

 

Roberta Sedocco: “La mia espressione dell’arte viene bene rappresentata

da questa mostra, niente titoli e definizioni, libertà da schemi e strutture,

libera gestualità, ricerca di materiali che si fondono con il colore.”


 

 

Intervista a Wally Romeo

In esposizione dal 16 al 29 Aprile, per la collettiva UNDERGround, troviamo anche la colorata e curiosa tela di Wally Romeo, Oldtime. Le chiediamo quindi di parlarci di lei, per il secondo appuntamento con

INTERVISTE AGLI ARTISTI

di

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1. Wally, leggiamo dalla tua pagina su IoArte che vivi a New York. Sei nata in Italia o negli USA (o, ancora, altrove!)? Ci vuoi raccontare, – siamo molto curiosi, ammettiamolo! – un po’ il percorso della tua vita?  
Sono italianissima, con papa’ siciliano e mamma milanese. A Siracusa, dove sono nata, ho frequentato l’Istituto d’Arte, dove ho studiato Interior Design,  mi sono spostata poi a Bologna a studiare pittura all’Accademia di Belle Arti.  Un paio di anni dopo lascio l’Italia per andare a vivere in Svizzera dove poi incontrero’ quello che sarebbe diventato il mio attuale marito. Insieme iniziamo questa bella avventura che ci portera’ a vivere prima a San Francisco, poi a Londra e gia’ da 6 anni a New York, dove come gia’ sai vivo attualmente.

2. Scorrendo la pagina delle tue opere, da IoArte, si nota subito la tua capacità di spaziare dal figurativo al surrealismo, dal ritratto al dripping pollockiano, ti cimenti in fotografia ed in paesaggi spesso caratterizzati da un dominante impressionismo.  La scelta dell’adozione di tanti stili diversi, tipica di un’artista dal ricco bagaglio culturale, da cosa dipendono?
E’ stato interessante leggere la tua descrizione del miei vari stili. Surrealismo?! Non ne’ ero al corrente! (surrealismo è l’etichetta, il tag, che il portale IoArte dà ad alcune opere di Wally, ndr)
…Diciamo che quelli pubblicati su IoArte (gli acquarelli) sono dipinti eseguiti un paio di anni fa, quando ho riiniziato a dipingere e stavo sperimentando un po’ i vari terreni. Adesso mi dirigo verso un figurativo espressionista, ma in realta’ e’ quello che la mia “mood “mi detta. E’ anche vero che ho vari interessi e forse questo mi porta a eseguire i miei dipinti in varie tecniche. Diciamo che sono in continua evoluzione, la mia arte rispecchia d’altronde il mio cammino, e non ho ancora messo radici!

3. Sapresti definire un excursus al cui interno inserire le diverse fasi (come Picasso…), o la tua produzione è sempre stata così eterogenea e variegata?
Ho iniziato quando ero ragazzina usando l’olio e dipingevo paesaggi in maniera abbastanza realistica. Dopo c’e’ stata la fase dei disegni, usando la matita o la china, studiavo i disegni dei grandi maestri (Leonardo, Michelangelo…). In seguito, ho voluto imparare l’acquarello, quasi per sfida. E’ sempre stato un challenge, ma ho trovato un buon maestro. Adesso uso l’acrilico unendo a volte l’olio. L’acrilico per me e’ audace, e quindi mi dirigo piu’ verso un espressionismo con colori vivi.

4. Di cosa ti occupi a New York? Esponi anche lì?
E’ da qualche anno che ho deciso di dedicarmi solamente alla pittura. Ho partecipato a piccole mostre, e conto di farne altre.

5. E’ la tua prima mostra a Roma? Come ti è sembrata UNDERGround, ti è piaciuto come è stata gestita la scelta degli artisti?
Si, e’ la mia prima mostra a Roma, e ne sono contenta!  Dalle foto viste sembra che sia improntata piu’ su immagini fotografiche, tra l’altro molto belle.

6. Parliamo di Old Time, opera esposta per UNDERGround: è un vivacissimo acquerello, hai inquadrato in primissimo piano un Taxi, che dalle forme e dai colori sembra quasi un cartone animato, tanto vivo da sfuggire alla completa rappresentazione (infatti, la figura del Cab è volutamente tagliata!). Ce ne vuoi parlare?
In realta’ e’ un dipinto preso da una foto vista su una rivista, mi ha colpito l’inquadratura e i colori vivaci. Ho voluto subito dipingerla, quasi con disimpegno, e pero’ e’ gia’ stata scelta per l’apparizione in due mostre.

7. Ti facciamo la domanda che ci piace fare a tutti gli artisti che conosciamo: qual è la corrente pittorica che senti più vicina alle tue corde?
Senz’altro adesso e’ l’espressionismo, mi piacciono i colori vivaci, i tratti audaci e spontanei.

8. Cosa pensi della produzione artistica in Italia, e della gestione e della valorizzazione dell’arte nuova, fresca? Qual è la prima differenza sostanziale, tra Italia e USA, a cui pensi?
Dovrei interessarmi dippiu’ a quello che succede in Italia, senz’altro lo faro’ d’ora in poi. Posso solo dire che l’arte qui in America rispecchia la popolazione del paese stesso, e’ variegata, alternativa e allo stesso tempo conservativa, innovativa e tradizionale.

9. Ultima curiosità: qual è la città che ti ha colpito di più, tra tutte quelle che hai visitato? 
Sono tutte cosi’ belle che e’ difficile da dire. Posso risponderti in termini di cosa mi hanno lasciato personalmente, San Francisco senz’altro, la citta’ in cui mi sono sposata, e adesso New York, la citta’ in cui ho messo al mondo i miei due figli, e la citta’ in cui ho riscoperto la mia passione, la pittura.

Intervista ad Andrea Bancone

In occasione dell’Inaugurazione di UNDERGround, mostra collettiva in scena presso la GARD dal 16 al 29 Aprile, abbiamo avuto modo di fare qualche domanda al giovanissimo fotografo.
Con Andrea Bancone inauguriamo la serie di

Interviste agli Artisti

che incontreremo d’ora in avanti con le iniziative di
 

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Andrea Bancone, classe ’89, nasce a Roma e da sempre con la passione per le più svariate forme d’arte e di creazione, incomincia col disegno per poi passare alla fotografia, cercando sempre di catturare il momento in una maniera che più riesca ad esprimere quello che il momento stesso gli trasmette per poi renderlo a chiunque sia in grado di recepirlo.

1. Andrea, tu sei molto giovane e molto promettente. A che età hai cominciato con la fotografia?


I primi scatti se così si può dire li ho incominciati a fare all’età di 12-13 anni circa, in parallelo alla “scoperta della videocamera” e di qualcosa di diverso che non fosse foto con amici durante feste ma altre realtà che mi raccontassero qualcosa di diverso.
2. C’è un episodio particolare che ti ha fatto capire di voler intraprendere la strada della fotografia?


Forse uno c’è n’è! Risale ad uno scatto fatto a Venezia qualche anno fa durante una gita scolastica che è poi diventato simbolo di un nuovo modo di analizzare la realtà e l’ho difatti chiamato “Chaos”.
3. Restiamo sul personale: cosa fai nella vita, a parte decidere di catturare gli istanti (cit.)? Hai altre passioni, un lavoro, studi?

Al momento lavoro come assistente alla regia per “Mr. America”, un film a cui sto mettendo tutto me stesso, per far sì che riesca nel migliore dei modi, ed in genere mi muovo appunto tra cinema, teatro e fotografia che sono anche le mie passioni più grandi.

4. C’è un grande fotografo, o più d’uno, cui ti ispiri? Perchè?


Forse Anton Corbjin, che è poi anche regista cinematografico, è sicuramente tra i fotografi le cui foto più mi trasmettono.

5. Alla mostra UNDERGround esponi foto a colori e b/n. Quale delle due scelte preferisci, o fai più spesso, e perché?

In realtà non ho preferenze. Il bianco e nero enfatizza tantissimo però anche i colori se ben disposti fanno tanto.

6. E’ la tua prima mostra? 
Se non lo è, ti piacerebbe avere una personale tutta per te, o preferiresti esporre in una collettiva, e perchè?

A Marzo due mie foto sono state in mostra al Vermont Photo Space (USA), questa negli Stati Uniti è stata la mia prima mostra e quella foto chiamata “Riccioli” la mia prima foto venduta!
– aggiornamento dell’ultim’ora, ci congratuliamo per la notizia freschissima, per la quale Andrea è decisamente emozionato!-

7. Se dovessi paragonare il tuo modo di fare fotografie, (e di vedere la fotografia!) al modo di dipingere di un grande artista, quale sceglieresti (per tecniche utilizzate, per modo di vedere la società, etc…)?


Sicuramente l’Impressionismo è tra i movimenti che più mi ha affascinato dai tempi delle superiori ad oggi.
8. Che ne pensi dell’attuale approccio all’arte dei giovani, più giovani di te? Come ti poni nei riguardi del dilagare dell’utilizzo della macchina fotografica tra i giovani e giovanissimi?

Sicuramente oggi il mondo della fotografia è più a portata di mano per tutti e confido in nuovi ed interessanti modi di esprimersi.

Collettiva UNDERground

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INAUGURAZIONE
mostra UNDERground

Sabato 16 aprile 2011 ore 18.30
presso la galleria Gard, in Via dei Conciatori 3/i (Piramide) a Roma
la mostra UNDERground degli artisti Andrea Bancone, Francesco Carta, Duilio Cau, Michele Coccioli, Micael Dellecaccie, Silvio Gatto, Cinzia Grisorio, Matthaeus Kostner, Alberto Lardizzone, Alessia Magliaro, Luigi Meregalli, Valeria Micara, Margherita Premuroso, Wally Romeo, Alessandra Zarlottin.

La mostra è dedicata alla metropoli, alla città vista non solo come antagonista della natura, ma anche come espressione del vivere umano moderno, una visione poetica della città e non solo denigratoria.

PRESENTA

UNDERground

Mostra collettiva

  • DURATA: dal 16 al 29 aprile 2011
  • INAUGURAZIONE: sabato 16 aprile18.30
  • ORARI: dal martedì al sabato 16.00-19.30
  • LUOGO: Galleria Gard, Via dei Conciatori 3/i, Roma (zona Piramide)
  • CURATRICI: Mara Valente e Marina Zatta
  • COLLABORATRICE: Silvia Cicio
  • INFO: tel. 06.5759475, cell. 333.7330045
  • @mail: soqquadro@interfree.it http://www.soqquadro.eu

 

    “Gard” GARD, Galleria Arte Roma Design, nasce nel 1995, con la funzione di editore, promotore, produttore e diffusore di opere di arte e design di artisti e designer emergenti.
    Nel tempo le sono stati riconosciuti contenuti di particolare creatività e fantasia sia dalle Istituzioni Pubbliche sia dai media che hanno seguito sempre con grande interesse l’evoluzione della Galleria che oggi è diventata un importante punto nevralgico per gli artisti emergenti, diventando un punto di raccordo e sperimentazione.
    Negli anni, numerosi personaggi già consacrati del mondo della pittura, della poesia, del teatro e del cinema, si sono avvicinati alla Galleria collaborando con il suo staff in numerose iniziative.

    dedica questa mostra alla metropoli, alla città vista non solo come antagonista della natura, ma anche   come espressione del vivere umano moderno, una visione poetica della città e non solo denigratoria.

    Strade, metropolitane, grattacieli, autobus, traffico, smog, visti non unicamente come manifestazioni dell’uomo ‘contro’ la natura ma anche dell’individuo moderno che crea il suo habitat.

    La globalizzazione economico-culturale e gli stravolgimenti geopolitici hanno causato trasformazioni a livello mondiale, incidendo anche sugli assetti locali, delle piccole realtà, in cui la espansione omologante, paradossalmente, ha condotto a far emergere nuove specificità: nel theatrum urbano in fibrillante evoluzione i segnali del cambiamento stanno modellando nuove forme e percezioni, sovrapposte a quelle preesistenti.

    Le metropoli contemporanee raccontate attraverso gli occhi di coloro che le abitano, artisti ma anche cittadini di mondi underground tutti ancora da scoprire, nelle quali luoghi, rumori, persone, colori sono in eterna evoluzione…

    L’intento della mostra è quello di aprire uno squarcio su queste recenti realtà quotidiane, per esplorarne i nuovi confini ed espressioni; una proposta di analisi positiva e non il consueto atto d’accusa nei confronti della metropoli aberrante, ma soprattutto un gesto poetico rivolto all’affascinante concretezza della ‘città’ contemporanea.

    GLI ARTISTI

    Andrea Bancone nasce a Roma il 21 Gennaio 1989 da sempre
    con la passione per le più svariate forme d’arte e di creazione incomincia
    col disegno per poi passare alla fotografia cercando sempre di catturare
    il momento in una maniera che più riesca ad esprimere quello che il momento
    stesso gli trasmette per poi renderlo a chiunque sia in grado di recepirlo.

    Francesco Carta, giovane artista affascinato da ogni tipo
    di supporto cartaceo utilizza strappi di giornali, riviste di moda, vecchi quotidiani
    che poi tratta ed elabora invecchiandoli, stropicciandoli colorandoli, ritagliandoli
    fino a farli rinascere, ricchi di nuova intensità. Colpiscono la scelta dei soggetti,
    primi piani maschili e femminili, e l’accostamento dei colori nonché le scritte enigmatiche,
    in una costante ricerca grafica tra gusto e libertà espressiva.Vari formati e vari supporti,
    legno, tela, carta, cartone altamente decorativi rivelano una passione innata,
    un gusto ricercato abbinato ad un gesto semplice sublimato in composizioni originali.

    Duilio Cau Un passato e un presente da comunicatore, dalla pubblicità alla
    corporate identity, come strategic planner e come creativo. Un recente
    presente e un futuro artistico, la fotografia digitale come punto di partenza.
    Il resto è … vita, nato nel 1960 in Brianza, un figlio e ascendenze bergamasche,
    sarde e svizzere tedesche. Ha cominciato a lavorare sul tema “ombre di luce”
    (cercando atmosfere hopperiane in fotografia).
    Poi è stato attratto dal “fotografare la fotografia” ricontestualizzandola
    continuamente. Oggi introduce verbalità fotografando l’istante del luogo.
    Del suo lavoro di comunicatore apprezza il poter essere libero, dell’arte l’esserlo veramente.

    Michele Coccioli Il viaggio è di per sé un sogno, richiede l’immaginazione di
    un “prima” fatto di aspettative ed entusiasmi e di un “dopo” del ricordo.
    Ecco allora che la memoria seleziona le immagini; le città sognate diventano,
    a furia di crederci, una realtà concreta. Impressioni, suoni e colori si fondono
    in atmosfere surreali. I luoghi si colorano di palazzi, di mercati, di piazze,
    di gallerie, di strade, di ritmi e desideri. Il paesaggio urbano diventa architettura
    di sentimenti e memorie, figure e forze, fantasie e pensieri.

    Per Micael Dellecaccie il decollage rappresenta un modo di protestare contro
    una società che ha perduto il gusto delle trasformazioni favolose. La maggior
    parte della nostra vita è basata sul consumismo, l’azione lacerante e gli strappi
    vogliono rappresentare una forma di protesta contro esso.

    “Nell’opera Ludus ho voluto rappresentare attraverso
    immagini di videogame il sottile confine che separa i fatti dalla realtà.
    Un mondo virtuale e fittizio con cui ci troviamo
    ad avere a che fare tutti i giorni, come se quotidianamente avessimo a che fare
    con un videogame. Nell’opera D.J.H.J. attraverso varie e differenti immagini ho
    cercato di creare un decollage di forte impatto visivo. Ho unito e strappato un
    mix di immagini, di volti e oggetti come fa un dj con le sue canzoni.”

    Silvio Gatto è appassionato di architettura, fotografia e pittura, ama l’arte
    in tutte le sue espressioni. Da dieci anni circa si dedica alla realizzazione
    di opere pittoriche principalmente su supporti di tela, realizzate con
    colori acrilici, mettendo in risalto la matericità dell’opera e puntando
    ad una continua ricerca di nuovi materiali e tecniche di realizzazione
    per la sua arte. Amante della fotografia, intesa come arte, preferisce
    immagini in bianco e nero con l’esaltazione a colori degli elementi
    caratterizzanti l’opera. Predilige gli scatti realizzati durante i suoi viaggi,
    con lo scopo di immortalare attimi di vita quotidiana.

    Grys (Cinzia Grisorio)

    “Nonostante il buio intorno, nonostante tutto intorno,
    vedo ancora un pezzo di cielo, ancora un pezzo di mare…”

    L’opera presentata in questa mostra racconta una città violata
    dalla brutalità degli uomini

    Matthaeus Kostner inventa un nuovo procedimento tecnico e rivoluziona
    l’idea del “ricordo” per il quale si affida il compito alle fotografie.
    Così, tra il 2006 e il 2010, l’artista richiede a diversi turisti la sequenza
    di scatti realizzati in occasione di una vacanza nella cittadina di Salzburg
    e constata inoltre, come nessuno di questi dimentichi di immortalare se stesso
    davanti alla casa natale di W.A. Mozart. L’idea che ne consegue è stratificare
    tutte le foto sullo stesso piano cartaceo, ma ponendo sempre per ultima proprio
    quella con l’artefice degli scatti e l’abitazione del grande musicista settecentesco.
    Il confronto che ne deriva non è sull’identificazione degli autori e sulle loro
    connotazioni personali, ma sulle cromie e sui gradi dissimili di luminosità
    che ogni riquadro riassume in sé. Testo di Danila Serafini.

    Alberto Lardizzone
    La serie “No Sky In My Mind” rielabora il paesaggio urbano
    per analizzare il legame tra l’Uomo ed i luoghi che egli abita. Le surreali scene
    di architettura, iterative e fantastiche, sono metafora del tempo dell’Uomo
    d’oggi che, vivendo in maniera vorticosa e frenetica, sempre più spesso perde
    di vista la via che dovrebbe essere indicata dai propri valori.
    La metafora tra Uomo e città si concretizza proprio in questa
    “impossibilità del cielo”, simbolo, quest’ultimo, degli ideali dell’Uomo.

     

    Nei lavori di Alessia Magliaro, ci si ritrova in un mondo parallelo, dove i colori,
    che sono i veri protagonisti, vivono di accostamenti arditi e del continuo mutare
    di linee e forme cha appaiono come sospese nel tempo, ma mai abbandonate al caso.

    Luigi Meregalli in Un giorno di pioggia in città, la giornata di pioggia fa aumentare il grigiore,
    si perdono i profili dei grattaceli, le persone non sono ben distinte, camminando
    sui marciapiedi sono quasi irriconoscibili. L’autore ha voluto abbassare lo sguardo,
    focalizzando le sole sagome mobili riflesse sul marciapiede bagnato.
    La tecnica è fluida, l’acquerello permette queste trasparenze mettendo in risalto le sagome
    scure del riflesso. In Percorsi riflessi ci mostra uno spazio urbano, un marciapiede,
    dove la gente tutti i giorni cammina frenetica, osservando il ritmo dei passi delle persone
    ci si accorge che non sono uguali. In quest’opera il passo saltellante del ragazzo
    rappresentato con le scarpe da tennis, è in contrasto con il passo pesante,
    un passo sofferto del vecchio che aiutandosi col bastone quasi si trascina le grosse scarpe.
    È evidente in poco spazio la divergenza tra le due generazioni.

     

    Per Valeria Micara l’opera esposta è un ‘immagine “fantastica” della città
    e della sua espansione che viene a formare dei paesaggi architettonici
    in cui si perde la distinzione tra naturale e artificiale, in cui una cattedrale
    assume le forme di un corpo celeste e il tessuto urbano si estende
    a dismisura senza soluzione di continuità.

    Margherita Premuroso è nata a Carate Brianza il 20 Novembre 1983,
    dopo aver concluso gli studi artistici a Monza, si diploma all’Istituto Europei
    di Design di Milano in Illustrazione e Animazione.
    Inizia nel 2005 a lavorare come concept designer e successivamente come direttore artistico
    presso Playstos Entertainment. Dal 2008 collabora con le maggiori case di animazione
    e comunicazione in Europa come freelance.
    Nel 2010 si trasferisce a Londra per seguire progetti Video e Motion Graphic
    per case di Videogiochi e pubblicità. Nel 2011 apre InkyMind uno studio di produzione
    di animazione con sede a Milano svolgendo il ruolo di direttore artistico.
    Attualmente lavora su Cortometraggi e video di animazione.

     

    Wally Romeo narra sé stesso e il suo lavoro in questo modo:
    “mi affascinano i colori brillanti e vibranti, le vedute di scorcio,
    soggetti che fuoriescono dalla tela, e lasciare il resto all’immaginazione
    di chi lo sta osservando”.
    Alessandra Zarlottin ha lavorato durante il suo percorso di studi presso la Fondazione Italiana
    per la Fotografia di Torino, dove ha intrapreso il suo itinerario di
    conoscenza e sperimentazione della tecnica fotografica.
    Tale esperienza le ha trasmesso una visione del medium interpretato come
    linguaggio e come mezzo di comunicazione diretta con il mondo.
    La fotografia rappresenta il modo in cui riesce a guardare la realtà e a confrontarsi con essa,
    esprimendo una personale visione delle cose.
    Ogni singolo scatto è il risultato di ciò che percepisce, e di ciò che cattura
    il suo sguardo con estrema intensità; un particolare,
    un taglio che coglie il trascorrere del tempo e che, spesso, corre oltre l’apparenza del concreto.

     

    LE OPERE

     

    Personale di LORENA GHIZZONI

    ViSTA project gallery, centro d’Arte e Comunicazione

    è lieta di invitarLa

    • Sabato 16 aprile 2011 alle ore 18.00
    • dal 16 al 29 aprile
    • in Via Ostilia, 41 (zona Colosseo) Roma
    • All’inaugurazione sarà presente l’artista.

    alla mostra personale di LORENA GHIZZONI “Acquerelli”

    In esposizione oltre 20 acquerelli dai cicli “Eterne Emozioni“ dedicati a Roma, “Sensazioni” dedicati ai fiori, “Passato e presente” dedicati ai luoghi che hanno ispirato l’artista.

    Scrive la curatrice, Marina Zatta:

    “… l’acquerello non è affatto una tecnica semplice perché si confronta con uno degli elementi primari della natura. Riuscire a convogliare l’elemento naturale in canali precisi che, attraverso il colore, disegnino vie, palazzi, fiori, uomini e cose non è affatto semplice. Occorre una maestria precisa fatta di anni di esperienza e di mucchi di fogli da buttare perché l’Acqua vi ha dilagato sopra, appropriandosi, come in un’inondazione, del volere dell’artista per trasformarlo in una poltiglia indistinguibile … Domare un elemento primario della natura non è cosa semplice e Lorena Ghizzoni lo fa con una forza gentile, fatta di consapevolezza e di attenzione, cura, pazienza, concentrazione. Gli acquerelli di Lorena Ghizzoni sono delicati e capaci di creare atmosfere di grande impatto emotivo.”

    • AUTORE: Lorena Ghizzoni
    • CURATORE: Marina Zatta, Michela Melis,
    • DURATA: dal 16 al 29 aprile 2011
    • INAUGURAZIONE: Sabato 16 aprile 2011 alle 18.30
    • ORARI DI APERTURA: dal lunedì al venerdì 15.00/19.00 , sabato 17.00 – 19.30
    • LUOGO: VISTA Arte e Comunicazione, Via Ostilia 41 Roma (zona Colosseo)
    • ORGANIZZAZIONE: VISTA Arte e Comunicazione e Emerson Gallery, Berlin
    • I

    • NFO: tel. 06.45449756, cell. 349 6309004
    • Web: info@vistatv.it ; http://www.vistatv.it

    Mostra collettiva Microcosmi

    • Sabato 2 aprile 2011 si inaugura alle ore 18.30 presso lo spazio Vista Arte e Comunicazione, in Via Ostilia 41 (Colosseo) a Roma, la mostra Microcosmi degli artisti Flavia Cavaniglia, Gloria Ceschin, Ciro Cipollone, Annabel Gray Briger, Filippo Guicciardi, Luca Marin Maria, Nadia Misci Conter, Salvatore Varietà.

      La mostra è dedicata alla piccola dimensione nell’elaborazione dell’opera d’arte.

    Soqquadro & Vista presentano Microcosmi Mostra collettiva

    • DURATA: dal 2 al 15 aprile 2011
    • INAUGURAZIONE: sabato 2 aprile 18.30
    • ORARI: dal lunedì al venerdì 14.00-19.30, sabato 17.00-19.30
    • LUOGO: VISTA Arte e Comunicazione, Via Ostilia 41, Roma (zona Colosseo)
    • CURATRICE: Marina Zatta
    • COLLABORATRICI: Gloria Ceschin, Yasmin Mohamed Samir, Alessandra Parrella
    • INFO: tel. 06.45449756, cell. 333.7330045, 349.6309004
    • @mail: soqquadro@interfree.it http://www.soqquadro.eu

    “Vista” è un centro dedicato all’arte ed alla comunicazione che nasce dall’esperienza di alcuni giornalisti da sempre impegnati nell’organizzazione di eventi d’arte e cultura. Uno spazio espositivo che si rivolge ai giovani talenti esordienti ma accoglie anche esperienze confermate all’ombra della splendida cornice del Colosseo.

    Soqquadro dedica questa mostra alle opere di piccole dimensioni; ciascun artista espone infatti tre o quattro lavori tutti di dimensioni ridotte.

    Chi l’ha detto che per fare un grande quadro bisogna usare una grande tela?
    Oggi vanno di moda le grandi dimensioni, e spesso per questo dimentichiamo quanta bellezza ci possa essere anche in un’opera dalle dimensioni modeste, quanto anche le “piccole pennellate” siano capaci di toglierci il fiato laddove ci soffermiamo a scrutarle.
    Non serve necessariamente un grande quadro per regalare grandi emozioni, e per questo Soqquadro, con questa mostra, ha deciso di dare voce a queste piccole grandi opere.